Un a delle figure più iconiche del periodo natalizio è senza dubbio Babbo Natale, il paffuto e simpatico personaggio che ogni anno consegna a bordo di una slitta doni ai bambini di tutto il mondo. Sebbene Santa Claus sia amato e apprezzato a livello globale, pochi conoscono la sua vera identità, la sua storia e il motivo per il quale viene spesso associato ad una delle multinazionali più importanti al mondo: Coca-Cola. Approfondiremo tutta la storia di Babbo Natale in questo articolo.

Ogni anno, in occasione del periodo natalizio, i bambini preparano la loro letterina da spedire ad uno dei personaggi più noti del Natale: Babbo Natale. Allo stesso modo, le città e le vetrine dei negozi, così come le nostre case vengono addobbate a festa e oltre agli alberi di Natale, presepi e lucine colorate, è una costante trovare in ogni angolo illustrazioni di Santa Claus o addirittura un Babbo Natale in carne ed ossa in uno dei tanti villaggi a lui dedicati. Sebbene tale personaggio sia così conosciuto e amato in tutto il mondo, pochi conoscono realmente le sue origini.

Le origini e la leggenda

A differenza di ciò che si potrebbe pensare, la figura di Babbo Natale non è frutto della fantasia o di qualche strategia puramente commerciale. Le sue origini infatti risalgono ad un personaggio storico realmente esistito: San Nicola di Bari, noto anche come San Nicola di Myra, titolo che gli fu dato in quanto vescovo della città ellenica di Myra in Licia (attuale Turchia) nel IV secolo. Da qui, derivano le tante varianti di nomi a lui attribuiti nei diversi paesi del mondo: Santa Claus, San Nicola, Sintaklaas, Sankt Nikolaus, diventato poi noto anche Father Christmas e, in italiano, Babbo Natale.

Della vita del Santo abbiamo pochissime notizie certe, ma sono molte le leggende che sono state tramandate nel corso dei secoli sino ad arrivare ai giorni nostri. Tutti questi racconti ci presentano San Nicola come un prodigo benefattore che ha dedicato la sua vita ad aiutare e proteggere moltissimi bambini e ragazze nubili in difficoltà, lasciando loro doni durante la notte e prestando attenzione a non farsi mai vedere per non rivelare la sua identità. Uno fra gli episodi più conosciuti della sua vita testimonierebbe proprio questa sua attitudine nell’aiutare il prossimo: durante il suo mandato episcopale a Myra, San Nicola s’imbatté in una nobile famiglia caduta all’improvviso in miseria. Per risollevare la situazione economica familiare, il padre decise di avviare le tre figlie alla prostituzione. San Nicola, venuto a conoscenza di tale vicenda, decise per tre notti di seguito di lasciare vicino alla finestra dell’abitazione dell’uomo tre sacchi pieni di oro, che quest’ultimo utilizzò come dote per far sposare le figlie, evitando così il loro triste destino. Secondo un’altra leggenda, stavolta più cruenta, il Santo riuscì a far resuscitare tre bambini che un malvagio macellaio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne. A seguito della diffusione di tali leggende, San Nicola è stato associato dalla cultura popolare alla figura di un anziano portadoni, diventando così con il passare dei secoli l’uomo a cui centinaia di migliaia di bambini nel mondo scrivono ogni anno la propria letterina dei desideri.

Per quanto riguarda invece l’aspetto di Babbo Natale, le sue prime apparizioni risalgono alle illustrazioni della metà del XIX secolo. Tuttavia, fino agli anni ’30, la sua immagine variava costantemente, a seconda dell’artista o dell’occasione in cui veniva disegnata: spesso era disegnato come un piccolo elfo, altre volte somigliava ad un folletto verde, o ancora ad un uomo alto e magro. Soltanto a partire dal 1931, si inizia a diffondere l’immagine di Santa Claus moderna; e il merito è soprattutto di una strategia di marketing e comunicazione lungimirante messa a punto da una delle multinazionali più famose al mondo: The Coca-Cola Company.

Il ruolo di Coca-Cola nella creazione del Babbo Natale moderno

Arrivati a questo punto, ciò che possiamo dire con certezza è che il personaggio di Babbo Natale non è stato inventato dalla Coca-Cola. Tuttavia, la multinazionale di Atlanta non viene costantemente associata a Babbo Natale per puro caso. Infatti, il merito dell’azienda è stato quello di aver lanciato e diffuso, attraverso le sue campagne pubblicitarie e una strategia di marketing eccezionale, l’immagine di Santa Claus così come la conosciamo oggi.

Tutto ha avuto inizio nel lontano dicembre 1931, quando la D’Arcy Advertising Agency, l’agenzia pubblicitaria di allora di The Coca-Cola Company, commissionò all’illustratore statunitense Haddon Sundblom di disegnare un nuovo Santa Claus. L’obiettivo era quello di dar vita ad un personaggio dall’aspetto umano, più amichevole e bonario e che ovviamente indossasse i colori istituzionali: il rosso e il bianco. Per la realizzazione del suo Babbo Natale, l’artista americano si ispirò sia al poema “Twas the Night Before Christmas” di Clement Clark More in cui Santa Claus viene descritto come un uomo paffuto, gentile e rassicurante che porta gioia e serenità; sia ad un personaggio realmente esistito: il suo vicino di casa Lou Prentiss, un venditore statunitense in pensione.

A partire dal periodo natalizio del 1931 e fino all’anno 1964, Sundblom produsse una svariata quantità di disegni del suo Santa Claus in quasi ogni luogo e situazione possibile: mentre rovista nel frigorifero delle case visitate per ristorarsi dal lungo e stancante viaggio; oppure mentre legge le letterine scritte dai bambini godendosi una Coca-Cola; o ancora mentre si riposa seduto su una comoda poltrona circondato dai doni che dovrà consegnare. La genialità di tali campagne pubblicitarie risiede anche negli slogan creati ad hoc con l’obiettivo di rafforzare il legame tra Babbo Natale e la bevanda americana.

Alcuni esempi di campagne pubblicitarie create da Sundblom.

Gli annunci pubblicitari di Coca-Cola contenenti i disegni di Sundblom iniziano a diffondersi su riviste, cartelloni pubblicitari, manifesti, ecc. e il personaggio di Babbo Natale inizia ad essere apprezzato dal pubblico a livello globale tanto da diventare, con il passare degli anni, una vera e propria icona del Natale. Grazie a questa sinergia, i consumatori iniziarono ad associare sempre più spesso il brand americano alla figura di Santa Claus tant’è che quando, alla morte di Prentiss, Sundblom decise di ritrarre sé stesso allo specchio per creare le illustrazioni di Natale, i consumatori si accorsero immediatamente di dettagli come la fibbia della cintura speculare rispetto all’anno prima o la mancanza della fede nuziale al dito ed iniziarono a tempestare la sede centrale di Coca-Cola per chiedere spiegazioni. Da quel momento fu chiaro a tutti come la figura di Babbo Natale fosse legata indissolubilmente a Coca-Cola. Un legame che con gli anni non si è mai spezzato, ma che al contrario si è rafforzato sempre più. La multinazionale statunitense infatti ogni anno include Santa Claus in tutte le sue campagne promozionali: dai classici spot televisivi ai manifesti pubblicitari, sino all’organizzazione di un vero e proprio tour che porta Babbo Natale in alcune delle città più famose al mondo.

Coca-Cola Christmas Village “The Magic of Giving” organizzato a Torino il 4 dicembre 2022.

Marketing e tradizione

In questo articolo vi abbiamo raccontato la vera storia di Babbo Natale e vi abbiamo illustrato, che a differenza di ciò che molti pensano, Santa Claus non è stato inventato da The Coca Cola Company. Non c’è dubbio che l’immagine di Babbo Natale che conosciamo oggi è stata creata da Coca-Cola e diffusa mediante le campagne pubblicitarie della multinazionale di Atlanta, tuttavia, se la cultura popolare non avesse mostrato interesse in tale personaggio e nelle leggende legate a San Nicola, è difficile credere che Coca-Cola lo avrebbe preso in considerazione. Aldilà del merito di chi ha creato il personaggio di Babbo Natale, il successo di Coca-Cola deriva dal fatto che è stata in grado di creare un rapporto indissolubile con un personaggio amato da tutto il mondo e a legare emozionalmente il proprio prodotto ai consumatori sfruttando la magia dell’atmosfera natalizia e lo spirito di condivisione, l’allegria e la felicità che si respira a Natale.

A noi non ci resta che chiederti se conoscevi già la vera storia di Babbo Natale (se sì, scrivicelo nei commenti) e augurarti buone feste!


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